Guardare un'immagine è più immediato che leggere una riga di testo. Chiunque usa Internet, ma non solo, si troverà d'accordo con questa logica. Per questo Microsoft ha attivato nel suo motore Bing la possibilità di produrre risultati della ricerca sotto forma di fotografie al posto delle classiche linee blu su sfondo bianco.

La funzione si chiama Visual Search, è in beta ed è disponibile, almeno per il momento, solo negli Stati Uniti. Per ora bisogna accontentarsi di un video che mostra il suo funzionamento. Nell'uso non ci sono grandi differenze rispetto a quanto siamo abituati a fare con le ricerche in Internet: basta digitare la stringa nell'apposito campo. Solo che come risultato si riceve una "cascata" di immagini attinenti con la chiave digitata. Una gran bella comodità, tanto che Microsoft l'ha definita la più grande novità dal debutto di Bing. Stefan Weitz, direttore del team che sviluppa il motore di ricerca, dice che l'idea alla base consiste nel "seguire il processo decisionale dell'utente, assecondarlo nel suo modello di ragionamento che, guardando le immagini, può andare il 20% più veloce". Insomma è più rapido associare un'idea a un'immagine piuttosto che scorrere (noiosi) elenchi di collegamenti a pagine Web alla ricerca di quella migliore. Le gallerie di fotografie danno poi accesso a una serie di altre informazioni; i vari file indicano anche una serie di altri dettagli, tra cui la licenza di copyright.

Per ora Visual Search opera solo su alcune categorie: shopping, sport, persone famose, intrattenimento e consultazione. Per funzionare la tecnologia fa uso di Silverlight, ovvero la risposta di Redmond ad Adobe Flahs. Per provarla con mano sarà necessario attendere l'autunno inoltrato, quando cioè dovrebbe essere varata la versione 2.0 di Bing. Così Microsoft risponde a Google. Dapprima rafforzandosi sull'advertising online in virtù della partnersthip con Yahoo, successivamente con Visual Search e con la diffusione sempre maggiore del suo motore di ricerca. Bing in pochi mesi ha conquistato circa il 10% del mercato statunitense anche se in Europa è ancora usato da una percentuale non così rilevante di persone. Ora con Visual Search tenta di scardinare uno dei marchi di fabbrica del colosso di Mountain View: le dieci "blu lines" che sono prodotte da Google Search.

"La globalità impone un cambiamento ai motori di ricerca; gli utenti cercheranno con una modalità sempre più grafica e ciò rappresenta una svolta", spiega Yusuf Medhi, vicepresidente dei servizi legati al Web di Microsoft. E Don Dodge, impegnato sul fronte finanziario nell'azienda di Redmond, non nasconde che "ci sono grosse entrate pubblicitarie legate al settore dello shopping e dei viaggi". Due settori in cui Visual Search può fare la differenza. Dal canto suo, Google non sembra stare con le mani in mano. Sta affinando una versione potenziata del suo motore di ricerca, lavora per recuperare lo strappo con gli editori che hanno contestato News e lancia nuovi progetti come Fast Flip. E altre idee sono quasi di sicuro già in cantiere.

 

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